Belli da vedere [vol. 6]

Eccoci qui con una nuova "puntata" di Belli da vedere ^^!
Oggi facciamo un bel salto in avanti negli anni e torniamo ai giorni nostri con una pellicola uscita giusto sul finire del 2009: Nel Paese delle Creature Selvagge, del regista Spike Jonze. Come ben si capisce dalla recensione, questo film a fatto letteralmente breccia nel mio cuore, scavandosi a suo pieno diritto una nicchia nell' alngolo dei preferiti! Uno dei motivi di questo suo grande successo è sicuramente l' aspetto visivo, che a noi tanto interessa ;)
La fotografia, che gioca continuamente, su giochi di luci e colori, crea delle immagini di una dolcezza o forza incredibili; merito anche di una strepitosa e frechissima colonna sonora, le inquadrature si trasformano continuamente da quadri in movimento a sequenze di puro lirismo.. Rinnovo il mio caloroso invito a vederlo subito :)




















E qui di seguito (come sempre ormai!) qualche locandina particolarmente bella:



Tre metri sotto terra

AUTORE: Massimiliano Nuzzolo;
TITOLO/LINGUA ORIGINALE: --, italiano;
ANNO/EDITORE: 2007, Coniglio Editore;
COLLANA: i Lemming;
GENERE: poesia moderna, humor nero;
PAGINE: 59;
TRADUTTORE: --
ISBN: 978 88 6063 072 8;
PREZZO: 5,00;
CITAZIONE:
"Il salvavita Beghelli
mica funziona sempre."

VOTO: ♥ ♥
TRAMA:
Troppo spesso sentiamo parlare di giovani coppiette talmente innamorate da stare "tre metri sopra il cielo", ma di chi per amore (o per qualsiasi altra fatalità del destino..) è finito in un batter d' occhio "tre metri sotto terra" al massimo sappiamo ciò che ci dice uno striminzito elogio funebre attaccato al muro o una sintetica lapide.. ma siamo davvero sicuri che chi si trova laggiù non abbia altro da aggiungere?

COMMENTO:
Ricalcando l' idea de L' antologia di Spoon River, Nuzzolo ci propone un libretto di brevi poesie (?) dove a parlare sono proprio i morti che, come nel suddetto, ci narrano in pochissime righe cosa li ha gettati senza ritorno tre metri sottto terra..
Alcune sono davvero scompiscevole [sotto ne riporto 5] altre però sono davvero di cattivo gusto, persino per me che difficilmente mi scandalizzo..
Nel complesso però divertente, da leggere in estemporanea per rilassare la mente, vale il prezzo che lo si paga.

CONSIGLIATO: perchè no?
PRELUDIO:
"Pensavo
che raccogliere funghi in montagna
fosse un' ottima idea per la cena.
*
Quelli del Dixan non mi avevano avvertito
che oltre al viaggio premio in Zambia
mi regalavano pure la malaria.
*
In un locale frequentato, ove avvenga
una fuga di gas, è sconsigliabile fumare
*
L' idea che un aereo potesse schiantarsi
proprio contro la mia casa
non mi aveva mai sfiorato.
*
Mi sono tuffato dagli scogli.
Che tuffo.."

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Ossessione

AUTORE: Elizabeth Kostova;
TITOLO/LINGUA ORIGINALE: the Swan Thieves, inglese;
ANNO/EDITORE: 2009, Rizzoli;
COLLANA: Rizzoli best;
GENERE: indagine psicologica;
PAGINE: 644;
TRADUTTORE: Valeria Fucci, Valentina Ricci, Paola Vitale;
ISBN: 978 88 17 03656 6;
PREZZO: 22;
CITAZIONE:
"Non siamo mai pronti alla chiamata del destino."

VOTO: ♥ ♥
TRAMA:
Robert Oliver è pittore di grande successo, la cui passione per l' arte e l' immensa maestria traspaiono senza pietà dai suoi quadri, dove riesce a cogliere l' attimo, a racchiudere la vita del soggetto.
Ma un giorno, colto da un raptus di evidente follia, entra alla National Gallery di Washington e cerca di distruggere con un taglierino (fortunatamente senza riuscirci) la bellissima Leda di un pittore del tempo degli Impressionisti, Gilbert Thomas. Viene subito affidato a delle cure mediche, ma si rivelerà un paziente molto difficile ed irrequeto: il dottore che lo ha in cura decide perciò di passarlo ad un suo amico psichiatra, Andrew Marlow, pittore a tempo perso, nella speranza che questa loro affinità possa aiutare Oliver ad aprirsi.
Ma le cose non vanno così, e anzi Robert si chiude in un ossessivo mutismo e inizia a disegnare continuamente il volto di una donna, apparentemente dell' 800, bellissima e misteriosa.
Chi è? Possibile che sia proprio lei la chiave della sua follia? ..A Marlow, sempre più affascinato dalla storia di Oliver e dal volto della bella donna, non resterà che scoprirlo, intraprendendo un viaggio, che probabilmente è proprio quello del suo destino..


COMMENTO:
Mah.. Da una scrittrice che aveva esordito con un libro come Il Discepolo [libro che anche io ho adorato e che consiglio con vero piacere] questo secondo romanzo sembra piuttosto scarsino.. Come sua consuetudine la Kostova accompagna la storia con una ricostruzione storico-artistica davvero ben curata, che da quel tocco di realtà e credibilità che rendono più vero tutto il romanzo. Purtroppo però la trama sembra via via più inconsistente e verso la metà non possiamo che domandarci: ma dove stà andando a parare? a cosa può portarci tutto questo? e sopratutto.. ci può veramente interessare sapere cosa si nasconde dietro tutta 'stà storia? beh per buona parte dle libro la risposta è sicuramente no.
Non posso neanche dire che sul finale si riprende perchè in realtà non è proprio così: finalmente capiamo dove la Kostova ci stà portando, peccato però che arriviamo con un po' troppo anticipo alla soluzione, rovinando anche quel poco phatos che poteva essersi creato..
In generale cmq Ossessione non è un brutto libro, ma pecca pesantemente di interesse colpa di una trama quasi inconsistente, che più che attanagliarci, ci stordisce rendendoci forse un po' troppo spesso difficle continuare ad andare avanti nella lettura.

CONSIGLIATO: ni.
PRELUDIO:
"La donna sul sentiero incede con dignità e non indossa il logoro grembiule e gli zoccoli di legno tipici delle donne del villaggio. Il mantello e le lunghe gonne spiccano sulla neve di un pallido viola. Il suo respiro aleggia in una nube pallida nella crescente oscurità. Stà abbandonando il villaggio o si affretta, invece, verso una delle case ai suoi margini?
Neanche l' unica persna che la stà osservando conosce la risposta a questa domanda, ma non se ne cura. Ha lavorato tutto il pomeriggio, dipingendo i muretti dei sentieri, sistemando gli alberi nudi, misurando la strada, in attesa dei dieci minuti di tramonto invernale. La donna è un' intrusa, ma lui la raggiunge in fretta, definendo i dettagli dei suoi abiti, usando la poca luce rimasta per creare con poche pennellate la curva del suo cappuccio, e riprodurre il modo in cui si chinain avanti per riscaldarsi o per celare il suo fardello. Una bella sorpresa, chiunque sia. E' il tocco mancante, il movimento che gli serviva per riempire quel tratto centrale di strada con la neve chiazzata di scuro. E' rietrato in casa da molto tempo, e adesso lavora dalla finestra - è vecchio e i dolori si fanno sentire se dipinge all' aperto, nel freddo, per più di un quarto d' ora -, quindi può solo immaginare il suo respiro breve, i suoi passi sulla strada, lo scricchiolio della neve sotto il tacco appuntito degli stivali. Immagina che abbia soffici capelli scuri, labbra vermiglie, grandi occhi inqueti.
Ma la donna no si volta, e lui capisce di essergliene grato. Gli serve così, una figura femminile che si allontana nel tunnel nevoso impresso sulla tela; gli servono le forme definite della schiena e delle sue gonne pesanti, con l' elegante ricamo sull' orlo, e il braccio che accoglie il fardello.
E' una donna in carne e ossa, ha fretta, ma ora è per sempre sulla tela. Ora è fissata nella sua fretta. E' una donna vera, e l' ui l' ha trasformata in un quadro."


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Il Miglio Verde

REGIA: Frank Darabont;
TITOLO ORIGINALE: the Green Mile;
ANNO/PAESE: 1999, U.S.A;
GENERE: drammatico;
ATTORI PRINCIPALI: Tom Hanks, Michael Clarke Duncan, David Morse, Doug Hutchison, Sam Rockwell;
DURATA: 188;
COLORE: a colori;
CITAZIONE:
"-E tu che cosa vuoi?
-Solo aiutare.."

VOTO: ***
TRAMA:
Il Miglio Verde è il corridoio che separa i condannati a morte dalla sedia elettrica.
Allinterno di questo piccolo spazio si intrecciano girnalmente le vite delle guardie e dei detenuti, e non sempre i buoni sono necessariamente i primi..
E' il 1935, a cambiare per sempre l' equilibrio del braccio della morte (e l' esistenza stessa dei suoi abitanti) arriva John Coffey, un nero di dimensioni gigantesche, accusato di aver stuprato e brutalmente ucciso due bambine. Ma il suo comportamento appare da subito insolito: nonostante la mole John appare di una fragilità incredibile, piange la notte e implora le guardie di lasciare accese le luci perchè ha paura del buio; in sostanza è come se fosse un bambino nel corpo di un adulto.
Paul Edgecombe, il capo dei secondini del reparto, è ormai abituato al comportamento degli assassini che finiscono sotto la sua custodia, e non può perciò notare che Coffey non corrisponde neanche un poco al profili dell' uomo che si è sporcato di un crimine così orribile.. ad avvalorare i suoi dubbi ci si mette anche il fatto che l' uomo sembra dotato di miracolosi poteri guaritori, troppo puri perchè Dio li abbia messi nelle mani di un assassino..

COMMENTO:
Il Miglio Verde è uno di quei film che ti rendi conto che pecca in tante cose (come ad esempio l' aspetto tecnico, che rimane in tutto e per tutto piuttosto base), ma che conservi in un angolino e lo riguardi solo ogni tanto, come se potesse sciuparsi, perchè cè qualcosa in lui che ti colpisce e ti cattura, qualcosa che ogni volta ti fa appassionare come se fosse sempre la prima volta che lo guardi.
Quel "qualcosa" è sicuramente la dolcezza dell' enorme Coffey, interpretato magistralmente da un particolarmente ispirato Michael Duncan, che non potrà non stringere i nostri cuori; ma anche i personaggi negativi come il perfido ed infantile Percy ed il malefico Wild Bill sono una parte importantissima di questa giostra e come tale le loro storie ci attanaglieranno tanto quanto le altre.
Filo conduttore della narrazione è il compassionevole e molto umano Paul Edgecombe, il capo dei secondini, nei panni del quale il buon vecchio Hanks sembra trovarsi più che a suo agio facendoci avvicinare moltissimo ai suoi dubbi e dispiaceri, che non potremmo non condividere.
Nel complesso, quindi, Il Miglio Verde è un bel film, semplice per molti aspetti, ma di una carica emotiva fortissima che ci coinvolgerà senza tregua dall' inizio alla fine. Da guardare con una bella scorta di fazzoletti ç_ç

CONSIGLIATO: si.
TRAILER:



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La nona porta

REGIA: Roman Polanski;
TITOLO ORIGINALE: The Ninth Gate;
ANNO/PAESE: 1999, Francia/Spagna;
GENERE: thriller, forze del male;
ATTORI PRINCIPALI: Johnny Depp, Emmanuelle Seigner, Frank Langella, Lena Olin;
DURATA: 127;
COLORE: a colori;
CITAZIONE:
"Ci sono libri pericolosi.."

VOTO: **/*
TRAMA:
Il mercante di libri rari Dean Corso viene contattato dal ricco signor Boris Balkan che vorrebbe affidargli un compito per lui importantissimo: verificare l' autenticità della sua copia de "Le Nove Porte del Regno delle Ombre" confrontandolo con le uniche altre due esistenti al mondo, ed eventualmente comprare ad ogni costo quella che risulterà veramente autentica.
Balkan sembra spinto da intenti esoterici secondo cui attraverso le incisioni del libro si possa evocare il demonio; Corso non è interessato da queste leggende ma visto il lauto compenso accetta il lavoro: parte così alla volta di un' indagine che si rivelerà ben presto molto più intricata del previsto, dove a fare le loro mosse sembrano esserci vere e proprie forze del male, e dove la posta in gioco potrebbe essere proprio la sua vita..

COMMENTO:
La nona porta è un film veramente "base", ma che si lascia guardare con una facilità disarmante, tanto che spesso quando non ho proprio niente da fare e sono bloccata in casa devo ammettere che rivederlo è spessissimo la mia scelta per passare due ore di tempo..
La storia di fondo (tratta dal romanzo Il club Dumas dello spagnolo Arturo Pérez-Reverte) è in realtà interessante, e nel corso del film si aggancia a risvolti che la rendano via via più intrigante. Molte però sono le pecche che non riescono a far brillare la pellicola: in primis l' enigmatica bionda che sembra pedinare Corso, della quale purtroppo immaginiamo fin troppo presto la vera natura demoniaca [soprattutto quando la vediamo planare in volo giù per delle scale -_-], la stessa sceneggiatura non brilla di certo e anzi ci propone un film che non stento a definire "piatto".
Gli attori sembrano tutti costipati dai personaggi che interpretano, persino in bravissimo Johnny Depp (seppur come sempre molto bravo) non riesce a rendere il suo Dean Corso niente più di uno sfortunato cinico che cade da una padella a una brace dietro l' altra..
Tecnicamente, come già detto all' inizio, la nona porta è una pellicola base, che non ci propone nessuno slancio fotografico o di montaggio degno di particolare nota; anche la colonna sonora che cerca di ricreare atmosfere "esoteriche" resta cmq nella norma. Da segnalare, però i pessimi effetti speciali, ad esempio quando loro due sono in moto o mentre lo fanno su uno sfondo di fuoco.. in entrambi i casi sembrano figurine attaccate allo schermo -_-
Nel complesso quindi sono quasi più gli aspetti negativi che predominano questa pellicola, nonostante questo però è innegabile che la nona porta resta un film di facile veduta, che si lascia guardare fino in fondo senza troppi intoppi. Perfetto come sottofondo mentre si fanno altre cose.

CONSIGLIATO: ni.
TRAILER:

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il silenzio del dolore

Oggi parliamo di una recente scoperta: Speak - le parole non dette.

trama

La giovane Melinda Sordino è al primo anno di liceo, ma quello che le si prospetta davanti è un anno terribile.
Alla festa di fine anno scolastico ha chiamato la polizia rovinando a tutti la serata, motivo per il quale le sue amiche non le rivolgono più la parola e tutta la scuola la gurda con disprezzo, snobbandola quanto più possibile. A casa le cose non vanno meglio, e a Melinda non rimane che stare zitta, visto che nessuno vuole ascoltarla.
Ma quello che le urla nel petto è un segreto terribile e doloroso, per quanto tempo dovrà soffrire da sola prima di poter finalmente rinascere come gli alberi dopo l' inverno?

libro

In primis parliamo dell' originale cartaceo, come doveroso: uscito ormai nel lontano '99 Speak è uno dei primi libri della prolifica scrittrice americana Laurie Halse Anderson che conta al suo attivo non meno di 15 opere, tra romanzi per ragazzi e storie per bambini, che da sempre risquotono un notevole successo di pubblico e critica sia in America che all' estero, ma che da noi approda solo ora e soltanto perchè di questo libro è stato fatto un film nel 2004 con protagonista Kristen Stewart in questi ultimi tempi diventata la super famosissima Bella della saga Twilight..
Il libro in realtà non si disconsta di molto dai canoni dei romanzi per adolescenti con tematica "ragazzi disadattati o con problemi", vedi ad esempio 13 di Jay Asher, ma la scrittura semplice e la tagliente e amara ironia col quale gioca continuamente la scrittrice riescono a creare una storia nel complesso intrigante, per quanto il finale sia già telefonato, che non ci incollerà alle pagine, ma di sicuro ci intratterrà con piacere scorrendo senza intoppi.
Gran parte del merito va sicuramente alla forte empatia che la Anderson riesce a farci provare verso la protagonista, della quale già dopo poco intuiamo il terribile passato e per la quale non potremmo non fare il tifo fino alla fine.

film

Da questo libro è stato tratto, come precedentemente scritto, il film omonimo che presenta nel cast una giovanissima e alle prime armi Kristen Stewart che come al solito ci regala la solita monoespressione di cui la sua recitazione è contraddistinta.. incredibilmente però come ogni volta questa sua faccetta da cane bastonato si adatta più che alla perfezione al ruolo che ricopre regalandoci una Melinda assolutamente credibile. Fra gli altri attori cè da notare il buon vecchio Michael Angarano XD. Il film è cmq una produzione per la tv e difatti è affidato alla regia di una sconosciuta Jessica Sharzer che ci propone una pellicola puro stile simil-documentario da MTV.
Le riprese e la fotografia sono veramente base, e l' assoluta assenza di un qual si voglia montaggio e la scarsissima colonna sonora (per lo più composta da rumori cocofonici) riescono raramente (praticamente mai) a rendere il pathos di certe situazione, che in realtà dovrebbe essere molto alto.
Nel complesso però cè da notare la buona volontà della regista che per gran parte del film ricalca in maniera molto fedele l' originale cartaceo, riportando addirittura interi dialoghi. Purtoppo per motivi a noi misteriosi e incomprensibili sono proprio i due momenti catartici della storia ad essere snaturalizzati: [spoiler] nel libro Melinda viene violentata quando è ubriaca, per questo motivo non riesce a ribellarsi alla violenza e di conseguenza smette di parlare proprio perchè non essendo riuscita a parlare allora pensa di non poterlo fare nemmeno ora, fino a quando affrontando il suo mostro riuscirà a dire finalmente di no; nel film invece lei è cosciente della violenza subita e anzi si dibatte e urla, rendendo non molto chiaro il passaggio che la porta al silenzio (che cmq non è molto presente, visto che lei parla per quasi tutta la durata del film -_-) e alla fine, proprio quando dovrebbe esserci la scena clou in cui ritrova finalmente il coraggio di parlare, lei continua a stare zitta.. mah.
Nel complesso quindi un film da guardare nell' ottica di "film tv", giusto perchè è allegato al libro.
*

Come ho brevemente accennato all' inizio, entrambe le produzioni sono approdate sulle nostre italiche terre solo l' anno scorso e solo e soltanto perchè nel film è presente la Stewart: è infatti possibile reperirli soltanto insieme, venduti cioè in un cofanetto.
La cosa può essere utile per chi avesse anche solo un po' di curiosità verso entrambe le cose, ma piuttosto degrandante per la dignità del libro, che sembra possa avere solo la possibilità di vivere in simbiosi col film; del quale invece potrebbe fare benissimo anche a meno. E che tralaltro nessuno si è preso la briga di tradurre così che ce lo dobbiamo vedere tutto in sottotitoli..



-dati del cofanetto-

Titolo: Speak - le parole non dette
Autore: -- [romanzo: L.H.Anderson / film: Jessica Sharzer]
Editore/anno: Giunti, 2009
Prezzo: 19,90

La morte di Bunny Munro

AUTORE: Nick Cave;
TITOLO/LINGUA ORIGINALE: The death of Bunny Munro, inglese;
ANNO/EDITORE: 2009, Feltrinelli;
COLLANA: Canguri;
GENERE: vite alla deriva;
PAGINE: 261;
TRADUTTORE: Silvia Rota Sperti;
ISBN: 978 88 07 70216 7;
PREZZO: 16,50;
CITAZIONE:
"Il Giorno del Giudizio è arrivato."

VOTO: ♥ ♥ ♥
TRAMA:
Bunny Munro vende prodotti di bellezza porta a porta, ma soprattutto è un gran donnaiolo.
Dopo il terribile suidio dellla moglie depressa l' unica cosa che gli resta è la strada sulla quale ha sempre vissuto, e a bordo della sua sudicia Punto gialla, con a rimorchio il figlio Bunny Junior di 9 anni, intraprende il suo ultimo viaggio, inevitabilmente la resa dei conti con una vita passata a fuggire da ogi responsabilità e affetto che adesso chiede i suoi tributi attraverso padri morenti, donne infuriate, killer psicopatici e fantasmi vendicativi..

COMMENTO:
Un libro americanissimo, in tutta la sua struttura, il modo di scrivere e questo strano rapporto padre-figlio in un terribile viaggio on the road, e con tutto che Cave è australiano e vive in Inghilterra da una vita.
Detto questo la scrittura scorre molto facilmente, non fosse per una storia a momenti piuttosto pesante e difficile da digerire, colpa anche del personaggio stesso che più spesso del necessario vorresti strozzare con le tue mani.
In generale un libro veramente "base" di quelli che alla fine chiudi l' ultima pagina come se fosse un giornale qualunque, tipo la settimana enigmistica. Solo per i fan di Cave, o per gli amanti del genere "vite alla deriva".

CONSIGLIATO: ni.
PRELUDIO:

"Sono finito, pensa Bunny Munro in quell' attimo improvviso di consapevolezza riservato a chi hai giorni contati. Ha la sensazione di aver commesso un grave errore, ma è una sensazione che passa in un lampo terribile e sparisce, lasciandolo in una stanza del Grenville Hotel in mutande, solo con se stesso e la sua fame. Chiude gli occhi e s' immagina una vagina a caso, poi si siede sul bordo del letto e, lentamente, si appoggia alla testata imbottita. S' incastra il cellulare sotto il mento e rompe con i denti il sigillo di una bottiglietta mignon di brandy. Si vuota la bottiglietta in gola, la lancia da qualche parte, poi rabbrividisce, ha un conato di vomito e dice nel telefono, -Non preoccuparti, amore, andrà tutto bene-.
-Ho paura, Bunny- dice Libby, sua moglie.
-Di cosa hai paura? Non c'è niente di cui aver paura.-
-Di tutto. Ho paura di tutto.-"

LINK UTILI:
Sito web ufficiale (IT)
Sito web ufficiale dell' autore (EN)

Belli da vedere [vol.5]

Già che siamo fermi nei primi anni '70, mi sembra doveroso prendere in considerazione uno dei film più belli probabilmente di tutti i tempi: la forza e la crudezza delle immagini che si fonde con la maestosità della musica classica, in un ricercato estetismo delle forme e dei movimenti; un mondo vibrante di tensione nel quale si muove l' anti-eroe per eccellenza: l' educato e temibile Alex, il male di bianco vestito.
Come penso tutti abbiano capito stiamo parlando del bellismo Arancia Meccanica, capolavoro senza pari del maestro Stanley Kubrick [del quale statene certi torneremo a parlare in questa rubrica] che come ogni volta fa centro e ci propone un film grandioso, bellissimo in ogni suo aspetto compreso quello estetico di cui in effetti questa pellicola vive e si alimenta.












Quella appena vista è secondo me la scena più bella di tutto il film, che costruita in simbiosi con una splendida Gazza Ladra di Rossini va a comporre una delle sequenze probabilmente più belle di tutto il cinema. Ma per capirne la grandiosità è necessario più che mai vederla nel sua integrità, per questo vi allego il link del video su youtube. Guardatela ancora una volta e beatevi di tanta bellezza.



Infine ancora una volta da notare la locandina, che nella sua semplicità resterà sempre bellissima.



E d'un tratto capii
che il pensare è per gli stupidi,
mentre i cervelluti si affidano all' ispirazione.

Sherlock Holmes

REGIA: Guy Ritchie;
TITOLO ORIGINALE: //
ANNO/PAESE: 2009, U.K/U.S.A/Australia;
GENERE: azione, avventura;
ATTORI PRINCIPALI: Robert Downey Jr., Jude Law, Rachel McAdams, Mark Strong, Kelly Reilly, Eddie Marsan;
DURATA: 139;
COLORE: a colori;
CITAZIONE:
" Domani a mezzogiorno il mondo che conosce, svanirà."
VOTO: ***/*
TRAMA:
Il più famoso investigatore d' Inghilterra, Sherlock Holmes, con l' iaiuto del fidato amico e collega Watson, ha appena portato a termine il suo ultimo incarico facendo arrestare Lord Blackwood, un uomo che sembra dotato di misteriosi poteri oscuri e malefici che ha votato la sua vita al male. L' arresto si conclude ovviamente in una condanna a morte per impiccagione.
Ma non passa molto tempo che nuovo mistero l' avvolge: Lord Blackwood è risorto dalla tomba.
Starà ancora una volta a Holmes scovarlo e fermare una volta per tutte la scia di misteriosi omicidi che si lascia dietro come una firma, e sventare un pericolo piano criminale che potrebbe cambiare il corso stesso della storia..

COMMENTO:
Partendo dal presupposto che: le versioni cartacee originali dei due investigatori non mi sono mai piaciute, apprezzo tantissimo la regia di Ritchie e sbavo senza nessun ritegno anche solo a vedere mezzo capello di Downey Jr. ( *#* ), non potevo non farmi piacere questo film!
La storia non è sicuramente delle più originali, ma la regia scattante, le belle scenografie, la colonna sonora splendida e l' ottima interpretazione prima di Downey Jr. ( *#* ) nei panni di uno sporco e sarcastico Holmes, e poi di Law, che trova così fortunatamente riscatto dopo la pessima prova in Parnassus, ci assicurano l' intrattenimento regalandoci una pellicola divertita e divertente, ma che non scade mai nell' eccessiva banalità, ne nella stupidità.
Perfetto per una serata senza impegno fra amici ben forniti di bibitone frizzanti e pop corn a volontà :D!!

CONSIGLIATO: perchè no?
TRAILER:

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