TITOLO/LINGUA ORIGINALE: the dark lantern, inglese;
ANNO/EDITORE: 2009, Newton Compton editori;
COLLANA: Nuova Narrativa Newton;
GENERE: Thriller, romanzo;
PAGINE: 327;
TRADUTTORE: Stefania Di Natale;
ISBN: 978 88 541 1305 3;
PREZZO: 12,90;
CITAZIONE:
"Gli inganni funzionano soltanto se sono convincenti."
VOTO: ♥ ♥
TRAMA:
Nell' elegante casa al 32 di Cursitor Road l' anziana signora Bentley stà morendo; al suo capezzale accorrano dalla Francia il figlio minore Robert, un esperto di antropometria alla ricerca del successo delle sue teorie, con la moglie Mina, un' elegante signora che sembra avere molto da nascondere del suo misterioso passato.
Altre due donne giungono alla casa, e quello che portano con se è un' altro carico di oscurità: la giovane Jane, la nuova cameriera, schiacciata dalla nuova vita in questa oscura dimora e da un gravoso segreto, e la timida Victoria, che sostiene di essere la giovane vedova del fratello di Robert, recentemente morto in un naufragio, ma di cui nessuno a mai sentito parlare..
Le loro vite si incontrano e si intrecciano in un nodo sempre più stretto fra le mura del 32 di Cursitor Road, fin quando i segreti e le bugie diventeranno talmente pesanti da rendere difficile persino respirare..
COMMENTO:
Un primo romanzo niente male per questa Brightwell: il libro si discosta ampiamente dal solito thriller, e ci accompagna per bocca dei vari protagonisti in quello che è più un "thriller psicologico", fra misteri ed intrighi più o meno banali, certo non scontati. La scrittura è buona e si legge bene, anche se in alcune parti è un po' "prolisso"; ottima ed interessante la ricostruzione delle atmosfere e abitudini della fumosa Londra di fine '800. Tutto sommato un buon libro, perfetto per le piovose serate invernali.
CONSIGLIATO: si.
PRELUDIO:
"Londra, ottobre 1893
Si siede rigida sul sedile del carro, chiusa in se stessa contro il tumulto del traffico cittadino. E' davvero troppo: le carrozze che affollano la strada, le grida roche dei venditori ambulanti intenti a aspingere i loro carretti carichi di merci, i bambini dai vestiti laceri che le offrono mazzi di fiori ormai appassiti e che al suo diniego scappano via a piedi scalzinella polvere e nel sudiciume della strada.
Accanto a lei, il cocchiere dal cappello floscio sprona il cavallo schioccando la frusta. S' infilano fra un calesse e una carrozza, svoltando l' angolo per imboccare un viottolo angusto fiancheggiato da edifici dall' aria tetra e minacciosa, sulle cui pareti echeggia lo scalpiccio degli zoccoli. Proseguono senza fermarsi mai, per le strade sporche e fangose, dove uomini e donne sono poco più che ombre indistinte. Lei aspetta di vedere qualche ciuffo d' erba, o magari dei campi, ma questo è un mondo dove cose simili non esistono. Tutti quegli edifici, tutta quella gente.. Ha paura di venirne inghiottita da un momento all' altro.
Il fiato lascia striscie di condensa alle sue spalle, per poi diradarsi nell' oscurità pomeridiana. La notte s' insinua strisciando dai vicoli, dai cortili interni, e sono soltanto le quattro e meza del pomeriggio. Mentre svoltano un angolo, sente suonare delle campane vicine, seguite da quelle di un' altra chiesa epoi di un' altra ancora. Si aggrappa al sedile con entrambe le mani. Pensa a come, giù a Teignton, in quel momento starebbe servendo il tè; a come ogni giorno, all' apertura della porta dello studio, il reverendo Saunders l' accogliesse con il suo brusco -Ah, sei tu, Jane-, osservandola da sopra i libri, neanche fosse un' intrusa intensionata a disturbarlo a ogni costo.
Si è forse già pentita di aver lasciato quella casa ben riscaldata, la moglie acida del reverendo, la routine giornaliera fatta di faccende e pulizie? Certamente."
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